NEUROSCHIAVI – PAOLO CIONI

 

NEUROSCHIAVI

Marco Della Luna – avvocato, esercita da anni la professione forense. Laureato in psicologia a Padova è inoltre studioso di strumenti psicologici, economici e giuridici di dominazione sociale.

Collabora con riviste come Tema, Il Consapevole, Nexus, Il Popolo, per cui ha scritto numerosi articoli, quali Magia ingegneristica; La Casta dei Pupi e le Banche dei Pupari; Debunking: fini, presupposti, metodi.

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Marco Della Luna è coautore insieme ad Antonio Miclavez del bestseller Euroschiavi: la Banca d’Italia, la Grande
Frode del Debito Pubblico e i Segreti del Signoraggio (Arianna Editrice).
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Paolo Cioni – Psichiatra di impostazione neuroscientifica, responsabile di un servizio di salute mentale presso la ASL Firenze, è docente alla Scuola di Specializzazione in Psichiatria di Firenze, nonché consulente tecnico del
Tribunale. Ha lavorato nelle carceri e negli ospedali psichiatrici.

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Paolo Cioni presenterà il suo ultimo libro “Neuro-schiavi – Tecniche e psicopatologia della manipolazione politica” co-scritto con Marco Della Luna. Un lavoro riconosciuto in Italia da molti esperti nel campo delle neuroscienze.

Allo stesso modo un “Piccolo trattato sulla manipolazione “, ha il vantaggio di illuminare il maggior numero di persone sui meccanismi del cervello e attirare l’attenzione sulle sue debolezze per miglioraci e proteggerci dal potenziale della manipolazione. Un libro di utilità pubblica.

Gli strumenti attraverso cui l’uomo viene dominato e sfruttato sono essenzialmente di tre tipi: giuridici, psicologici ed economici. Conoscerli è condizione per diventare liberi e coscienti. Siete pronti a mettere di nuovo in gioco ogni vostra certezza? In uno scenario dove libertà e consapevolezza sono sempre più minacciate, è indispensabile conoscere gli strumenti che le attaccano. “Neuroschiavi” ha questo scopo. Il libro descrive i meccanismi di condizionamento adoperati nella storia – dal plagio religioso alla propaganda politica, dal marketing e pubblicità fino al controllo elettromagnetico integrando il piano psicologico con quelli neurofisiologico e sociologico, ponendosi l’esigenza di studiare, comprendere e contrastare l’opera di tali mezzi, a tutela della libertà e del (possibile) benessere proprio e altrui.

Paolo Cioni, docente di psicopatologia, ex capo del servizio di salute mentale con l’ASL di Firenze, insegnante presso la Scuola di Specializzazione in Psichiatria di Firenze. E ‘autore di numerosi trattati, nonché di psicologia e psichiatria monografie. Egli è anche il co-autore, con Marco Della Luna, Neuro-Slave. Tecniche e psicopatologia della manipolazione politica, economica e religiosa.

https://books.google.it/books/about/Neuroschiavi_Liberiamoci_dalla_manipolaz.html?id=CcCAMAEACAAJ&source=kp_cover&redir_esc=y

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http://www.unilibro.it/libro/cioni-paolo/paranoia-leadership-fallimento-rivincita-psicopatia-psichiatra/9788854875432

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Come hanno sostituito elettori consapevoli con tanti maniaci sessuali invasati

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di M.Blondet

La libera e gioiosa conquista del sesso senza tabù è una delle promesse – ed uno dei condizionamenti – di quello che è stato definito “il capitalismo della seduzione”. Così un marxista pensante, Michel Clouscard, ridefinì negli anni ’80 quel che noi chiamiamo “consumismo”.

Nel nuovo capitalismo, innescato in Europa dal Piano Marshall, Clouscard vide un metodo (americano) di “dressage” del cittadino fatto apposta per preservare in lui, da adulto, la funzione di consumo propria dell’età infantile. si tratta (scrisse, usando termini psicanalitici) di mantenere il “principio di piacere” a detrimento del “principio di realtà”. Attraverso una ‘educazione’ sempre più ludica, il cittadino europeo adulto e responsabile del passato (troppo frugale e risparmiatore, per il marketing) viene mutato nell’essere “emancipato” in cui il desiderio di consumare è diventato potente come un bisogno. La promessa, l’incitamento che viene da tutti i megafoni controllati (tv, pubblicità, Hollywood) è: “Minimo sforzo per il massimo del piacere. Divertirsi nell’istante presente, senza passato né futuro. Un’industria della voluttà al servizio dei nostri desideri. Beninteso: desideri condizionati, predeterminati. Desideri che l’industria del superfluo s’è preparata a soddisfare.

Prima c’erano “famiglie e lavoratori” che richiedevano beni di sussistenza e strumentali per migliorare la vita quotidiana delle famiglie in quanto famiglie, dei lavoratori in quanto lavoratori. Ma ciò non bastava più al capitalismo sovra-produttore: bisognava gabellare a milioni oggetti futili, perituri, ricreativi (marchi, griffes, mode in rapido deperimento, oggetti di culto). Tutto “un gigantesco apparato di incitamenti estetici, economici, politici” incitanti alla “liberazione e al “godimento”, attraverso l’acquisto di oggetti “mitici” che ti segnalano come uno che “è”, che esiste.

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Naturalmente, per riuscire, il gioco doveva togliere alla gente l‘essere: il fondamento intimo di certezze e di valori, di storia comune e personale, di educazione al carattere, su cui fondava la propria dignità profonda. Tolto questo, si possono offrire agli individui svuotati i “godimenti epidermici”, gli “orgasmi corrotti” che sono anestetici per attutire la mancanza del fondamento, sordo dolore affondato nell’anima. “Il capitalismo ha fabbricato veleni per meglio vendere i suoi rimedi” illusori. Del resto, adulti con “io” da adolescenti sono anche “elettori dalle ambizioni servili, schiavi che si credono liberi, resistenti collaborazionisti”, disertori dalla cittadinanza politica con le sue responsabilità: l’ideale, per i padroni. Il capitalismo ha inventato la società libidinale che ci cresce attorno, e infatti i “diritti” che chiediamo sono “diritto al piacere”, mentre ci tolgono quelli politici e del lavoro.

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Leggi tutto l’articolo: “La felicità sessuale non esiste“.

FONTE : http://www.byoblu.com/post/minipost/come-hanno-sostituito-elettori-consapevoli-con-tanti-maniaci-sessuali-invasati

SEXTING E CYBERBULLISMO: UN PERICOLOSO FENOMENO CHE IMPERVERSA TRA I PIU’GIOVANI

SEXTING E CYBERBULLISMO: UN PERICOLOSO FENOMENO CHE IMPERVERSA TRA I PIU'GIOVANI

Il sexting, divenuto una vera e propria moda fra i giovani, consiste principalmente nello scambio di messaggi sessualmente espliciti e di foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzate con il telefono cellulare, o nella pubblicazione tramite via telematica, come chat, social network e internet in generale, oppure nell’invio di semplici MMS.
Tali immagini, anche se inviate a una stretta cerchia di persone, spesso si diffondono in modo incontrollabile e possono creare seri problemi alla persona ritratta nei supporti foto e video.
Negli USA, paese in cui il fenomeno ha avuto origine, il sexting è una pratica molto diffusa: secondo un sondaggio, infatti, lo pratica il 20% dei ragazzi tra i 16 e i 19 anni.
Secondo una ricerca inglese, hanno avuto a che fare con il fenomeno, nel Paese, più di un terzo dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni.

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Il fenomeno del sexting ha iniziato a diffondersi anche in Italia: dall’Indagine nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza condotta nel 2011 da Telefono Azzurro ed Eurispes su un campione di 1.496 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni, emerge che circa un ragazzo su dieci (10,2%) ha ricevuto messaggi o video a sfondo sessuale con il cellulare, mentre il 6,7% ne ha inviati ad amici, fidanzati, adulti, o altre persone, anche sconosciute. Dall’indagine nazionale emerge inoltre che il fenomeno del sexting interessa sia maschi che femmine, seppur con qualche differenza: sono prevalentemente i maschi a inviare sms o mms a sfondo sessuale (contro il 3,6% delle femmine), e a riceverli (15,5% contro il 7,1% delle femmine). Al crescere dell’età,prevedibilmente, aumenta l’interesse dei giovani per il sesso e questo si riflette anche nella pratica del sexting: l’8,1% del ragazzi di 16-18 anni ha inviato un sms o mms a sfondo sessuale, contro il 5,6% dei ragazzi di 12-15 anni. Analoghe considerazioni valgono per la ricezione di sms o mms a sfondo sessuale: il 7,3% dei ragazzi di 12-15 ne ha ricevuto almeno uno, contro il 14,9% dei ragazzi di 16-18 anni. In diversi casi, l’invio e la pubblicazione on line di tali materiali è legata ad atti di bullismo e mira a ferire il protagonista delle immagini stesse. I ragazzi, inoltre, non sembrano essere consapevoli di scambiare materiale pedopornografico, che può arrivare nelle mani sbagliate, anche in questo caso con gravi conseguenze emotive per i protagonisti delle immagini e dei video, favorendo fenomeni come l’adescamento on line.
Il sexting, in alcuni casi, è accompagnato dalla microprostituzione. Alle volte, infatti, le foto e i video osé servono come presentazione ai clienti che possono disporre, oltre alle immagini, anche prestazioni sessuali vere e proprie. L’ambiente in cui si svolgono tali incontri è nella stragrande maggioranza dei casi la scuola.

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Iniziative per un utilizzo sicuro di internet e dei cellulari da parte dei minori

Considerando i rischi della Rete in cui bambini e adolescenti si possono imbattere, il network europeo INSAFE, che promuove la sicurezza e l’utilizzo responsabile di internet e cellulari da parte dei minori, promuove ogni anno nel mese di febbraio il  Safer Internet Day. Tra le varie associazioni che si occupano di diffondere una presa di consapevolezza sui rischi delle nuove tecnologie per bambini e ragazzi, in Italia Telefono Azzurro è impegnato nella promozione di un uso sicuro di Internet e cellulari nelle scuole, e partecipa al Safer Internet Day con varie iniziative .
Per diffondere una cultura della sicurezza in rete, un ruolo centrale è svolto dalla sensibilizzazione delle figure educative (in primo luogo genitori e insegnanti) e dei ragazzi stessi a un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie. Per questo sono disponibili consigli per i genitori, che si trovano ad affrontare nuove problematiche nell’educazione dei loro figli, legate all’utilizzo delle nuove tecnologie; consigli per gli insegnanti, che aiutino i docenti a indirizzare gli alunni verso un utilizzo consapevole di Internet, e consigli per i ragazzi, per navigare in sicurezza.
A questo proposito, l’organizzazione Save the Children, insieme alla Commissione europea, promuove ogni anno una campagna denominata “Posta con la testa”, al fine di sensibilizzare i più giovani su questo argomento, al fine di renderli consapevoli dei rischi legati alla pubblicazione di immagini che dovrebbero rimanere private.(Save The Children)
Sia Telefono Azzurro, sia Save the Children fanno parte di INHOPE, l’associazione internazionale che promuove la cooperazione tra le hotlines del mondo, la cui mission è la protezione dei giovani dagli usi illegali e dannosi del web e la lotta alla pedopornografia su Internet.

Casi celebri

Il fenomeno del sexting giunge spesso alla ribalta mediatica per casi di cronaca eclatanti. Celebre è il caso di Vanessa Hudgens, di cui è circolata una foto che la ritrae completamente nuda.

Chiara Fantoni, Miss Modena 2008, fu scartata nelle selezioni di Miss Italia poiché apparsa in foto in pose sconvenienti.

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– APPLICAZIONI DANNOSE SPONSORIZZATE DAI COLOSSI DELLA TECNOLOGIA –

Digitando la parola su Google ci si imbatte facilmente in un post, pubblicato su un sito di notizie, che spiega “come fare sexting senza sembrare dei completi idioti” , perché diventata praticamente una “necessità” per chi ha più di 16 anni. Peccato che, molto spesso, i rischi di questa pratica siano sottovalutati e che gli adolescenti non pensino alle conseguenze: il 41,9% afferma di non “vederci nulla di male”!

SEXTING: LE APP MIGLIORI PER IPHONE E ANDROID

Articolo tratto da ProNews.it

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Da Snapchat, appena nominata migliore app del 2013, all’erede di Bang With Friends, ecco necessarie e sufficienti per rimorchiare online

Il sesso ai tempi della società interconnessa non può che passare per smartphone e applicazioni. Come fare? Basta saper pescare nel maremagnum in continuo divenire che sono i negozi virtuali di Apple e Android Store e andare a dama sarà un gioco da ragazzi. L’illuminante sistema per scambiarsi foto e video erotiche capaci di autodistruggersi entro dieci secondi dalla ricezione del destinatario ha lanciato Snapchat, regina incontrastata del sexting capace di rifiutare la serrata corte di Facebook, che ha offerto tre miliardi di dollari per l’acquisizione. Appena nominata app del 2013 ai Crunchies Awards, è sempre più scaricata dagli adulti e soprattutto imitata dai rivali che vogliono facilitare la caccia a galli e pollastrelle.

1. CONFIDE – SOLO PER IPHONE E IPAD, GRATIS

Snapchat in versione professional concepita per custodire i segreti di ufficio. Per Jon Brod (ex dirigente Aol) e Howard Lerman (a capo di Yext) si tratta di un comodo ed efficace servizio per tenere lontano da occhi e orecchie indiscrete informazioni che devono restare riservate, per questo l’app sfrutta l’indirizzo email per l’invio dei messaggi che una volta letti dal destinatario si auto dissolvono. A quanto pare, però, business man e lady di ferro hanno sfruttato l’occasione per confidarsi anche altri tipi di segreti, più piccanti delle news economico-societarie. Sconosciuti perfino agli autori, i messaggi vanno aperti passando un dito sullo smartphone, soluzione che evita la possibilità di effettuare uno screenshot.

2. BSIDE – FREE SU APPLE STORE

Timidoni d’Italia aprite bene le orecchie e appuntate questo nome: BSide. Potrebbe essere la vostra salvezza per farcela laddove avete sempre fallito. Non fate altro che pensare a lui/lei ogni giorno, conoscete vita, morte e miracoli eppure non riuscite a spiccicare parola. Al diavolo tensione e blocchi psicologici, largo all’applicazione made in Italy che vi consentirà di rivolgermi all’interessato restando nel più totale anonimato. Mandate l’invito e incrociate le dita, perché se otterrete risposta la strada sarà tutta in discesa. Il ruolo di mediatore si ripete anche tra sconosciuti agevolando l’opportunità di fare nuove conoscenze attraverso un appuntamento, nascondendosi dietro anonimato fino all’eventuale ok del partner. Un modo virtuale ma efficace per rompere il ghiaccio per poi giocarsi le proprie carte.

(Sexting? Fallo così)

3. TINDER – GRATIS E DISPONIBILE PER IOS E ANDROID

Gettonatissimo negli Usa per la sua facilità di generare l’accoppiamento, perché come suggerisce il nome fa da “esca”. Che sia efficace lo dimostrano i quasi due milioni di nuovi amanti (potenziali) che unisce ogni giorno tra single in cerca di emozioni, quarantenni attempati che desiderano tornare in pista e menti spensierate in caccia dell’ennesima figurina da impalmare. Anonimato e velocità sono i punti di forza. Archiviato il profilo (meglio se con foto recenti per evitare problemi quando scatta l’incontro), si spinge il semaforo verde per le prede che più vi attraggono e che si trovano nelle vicinanze. Se il partner corrisponde l’interesse inizia il divertimento: due chiacchiere, un drink e poi…

4. CARROT DATING – FREE SOLO PER ANDROID

Se l’amore ha un prezzo, questo è il vostro pianeta. In passato la carota serviva per stimolare il movimento dell’asino, nell’era virtuale indica invece la volontà di conquistare l’amata dietro congrui doni: bevute, gioielli, viaggi. Pur se l’ideatore Brandon Wade, gentleman laureato al Mit diBoston, tiene a precisare che l’app può rovesciare i canoni classici con le donne a corrompere gli uomini, in otto casi su dieci sono questi ultimi a offrire varie tipologie di carote per guadagnarsi la simpatia delle signorine. Basta registrarsi e partire alla conquista, ma siate generosi e non forzate la mano, del resto è un’app non un contratto.

5. DOWN – FREE PER IOS E ANDROID

I ragazzi terribili di Bang With Friends sono tornati e hanno fatto di nuovo centro. Archiviato il vecchio nome dopo la diatriba con Zynga, Down mostra contenuti meno spinti ma resta fedele all’essenza del primogenito: pochi fronzoli, si bada al sodo. L’opzione “Get Down” punta diretto al bersaglio grosso invitando il partner a una conoscenza più approfondita sotto le coperte, mentre chi vuole andare per gradi può passare dal Date, un appuntamento vecchio stile per conoscersi (senza svestirsi, in teoria). Sarà un successo? Impossibile avere certezze, però gli italiani sono gli utenti più attivi d’Europa con un numero di incontri 20 volte superiori alla media. E non solo, perché gli italici sono gli ultimi latin lover rimasti, a differenza di francesi, inglesi e tedeschi infatti sono i maggiori sostenitori dell’appuntamento romantico; diverso il discorso per il gentil sesso, che alle chiacchiere predilige i fatti.

– SEXTING, VERGOGNA  E  SUICIDIO –

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“I ragazzi che contattano Telefono Azzurro chiedendo aiuto su questa tematica, come quelli che incontriamo quotidianamente nelle scuole, non sempre sono consapevoli dei rischi e quindi capaci di prevenire ed affrontare determinate situazioni online”- confermano da Telefono Azzurro. “Per lo più i ragazzi sembrano chiedere aiuto ad atto compiuto, quando l’invio di foto o video privati è già avvenuto e si trovano a dover affrontare le conseguenze, come i ricatti o il doversi confrontare con foto o video già in rete.” Una volta su internet, infatti, il materiale può essere scaricato e condiviso da un numero illimitato di utenti. Spesso questo è il risultato di atti di cyberbullismo o di vendette private che possono degenerare in episodi molto gravi: depressione, ansia, frustrazione, problemi a scuola o con i propri familiari, fino all’idea del suicidio. Recenti episodi di cronaca- come la storia di Amanda T., la quindicenne canadese che si è tolta la vita dopo la diffusione in rete un video in cui appariva seminuda, ad opera di uno sconosciuto che l’aveva convinta a farsi riprendere tre anni prima- hanno sottolineato la pericolosità del sexting. “Recentemente ha contattato la chat di Telefono Azzurro una ragazza di 15 anni, dicendo che un ragazzo conosciuto qualche giorno prima aveva messo  su Youtube un video che lei gli aveva inoltrato tramite chat la sera precedente”. – raccontano da Telefono Azzurro.  “I ragazzi, chattando, avevano acceso la webcam e il ragazzo le aveva chiesto di spogliarsi davanti al pc. La situazione, inizialmente divertente, si era trasformata in un gioco pericoloso e preoccupante quando lui aveva iniziato a minacciarla: se non gli avesse dato 500 euro, avrebbe caricato il video su Facebook. La ragazza incredula, sorpresa del cambiamento di atteggiamento di una persona di cui aveva ritenuto di potersi fidare, spaventata, aveva chiuso il contatto e il computer senza rispondere. Il giorno dopo, però, aveva trovato il video online. Gli operatori di Telefono Azzurro hanno ascoltato la ragazza, l’hanno rassicurata aiutandola a parlare con la sua migliore amica e a condividere con sua madre non solo la preoccupazione per quanto accaduto, ma anche la ricerca di una soluzione. Dopo averla aiutata a sentirsi meno sola nell’ affrontare questa situazione, le hanno proposto di denunciare l’avvenuto alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, che ha subito provveduto a rimuovere il video dalla rete.” Le richieste di questo tipo sono sempre più frequenti, sia al numero 1.96.96 che alla chat. Bambini e adolescenti vivono sempre più a contatto con Internet, anche attraverso smartphone e tablet. Un adolescente su tre utilizza “molto” il collegamento ad internet attraverso il proprio cellulare, come emerso nell’Indagine Nazionale sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia 2012:condividere foto fa parte della quotidianità, ma ovviamente può avere dei risvolti dannosi. Nel 2012, un adolescente su cinque ha trovato online proprie foto imbarazzanti,e uno su dieci video in cui era presente e che lo imbarazzavano. Da Telefono Azzurro sottolineano anche l’utilità di una campagna informativa, non solo per rendere i ragazzi consapevoli dei rischi del sexting, ma anche per chiarire loro gli aspetti legali: mettere on line video o foto di minorenni o anche si se stessi, a sfondo sessuale, può essere penalmente perseguibile.

Sul sito di Telefono Azzurro, nella sezione dedicata al Sexting, è possibile reperire consigli anche per gli adulti, che spesso ignorano il problema o ne sottostimano la diffusione tra i giovanissimi. Un dialogo sereno sulla sessualità, o un approccio tranquillo al tema con i propri figli, sono i suggerimenti cardine per evitare che una leggerezza nel mondo virtuale possa  trovare un duro riscontro in quello reale.

GIOVANI ,CRIMINALI E INCONSAPEVOLI :

Cyberbullismo, oggi l’ennesimo suicidio ed intanto cresce il fenomeno del sexting 11/02/2014. La notizia arriva da Cittadella, piccolo centro in provincia di Padova: un ennesimo ennesimo suicidio provocato dal cyberbullismo. Aveva 15 anni la ragazza che si è buttata da un’altezza di 15 piani.

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A seguito dell’interruzione di una relazione sentimentale, lo stesso molestava la ex compagna con numerosi messaggi offensivi e diffamatori e la minacciava di pubblicare sul social network facebook delle foto ove la ragazza appariva nuda e in atteggiamenti sensuali.

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La novità è che il comportamento persecutorio si manifesta sempre di più via web, con notizie false, foto diffuse in modo arbitrario e messaggi offensivi.

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SITI D’INFORMAZIONE

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Danni della pornografia sul cervello

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Questo saggio vuole fornire le prove a sostegno della teoria che la dipendenza dalla pornografia – soprattutto se per un lungo periodo è accompagnata dalla masturbazione compulsiva – modifica la chimica cerebrale e può portare a danni cerebrali. Non si tratta di una teoria cospirazionista: è una tesi intellettualmente difendibile che ha una quantità crescente di prove scientifiche a sua conferma.

Forse il modo più rapido per addomesticare e tenere calma una nazione ribelle è di far diventare i propri cittadini tossici di sesso: proprio come i bambini sono facilmente preda di chi offre loro le caramelle, la maggior parte delle persone è semplicemente molto contenta di vivere sotto governi che permettono loro i seducenti piaceri del porno: come dire che orgasmi facili ed economici sostituiscono la felicità.

La dipendenza dal sesso, soprattutto quando alimentata dalla pornografia su internet, è stata paragonata alla dipendenza dal crack, solo che è peggio. Perché non da tregua alle sue vittime. È una malattia dell’anima che porta molti al suicidio e trasforma in assassini seriali – è il caso di Ted Bundy e Gary Bishop – chi ne soffre nelle forme più acute. (Si vedaqui e qui).

La assoluta somiglianza fra la ‘botta’ dell’eroina e l’orgasmo è stata confermata nel 2003 quando lo scienziato olandese Gert Holstege ha comunicato in una notizia stampa relativa alla sua ricerca, che gli scanners del cervello durante l’orgasmo somigliano a quelli sotto il flashdell’eroina. Lo sanno molto bene le cavie da laboratorio, come dimostrato in modo definitivo dal famoso esperimento di James Olds e Peter Milner nel lontano 1950.

1. Comprendere la modificazione del comportamento

Nelle scatole di Skinner, i ratti arrivano ad un’attività frenetica di premute sulla levetta in modo da dare a se stessi delle sensazioni piacevoli, anche se ciò significa rinunciare al cibo ed alla vita. I risultati ci dicono che «alcuni ratti arrivarono ad autostimolarsi 2000 volte l’ora per 24 ore, escludendo qualsiasi altra attività. Per impedir loro di morire di fame dovevano essere tolti a forza dall’imbragatura dell’apparecchiatura. Premere quella leva era diventato tutto il loro mondo».

In un esperimento successivo, ad esso collegato e realizzato con uomini, una donna che pativa un grave dolore poteva stimolare i centri del piacere del proprio cervello girando una manopola. Lo fece così tanto da procurarsi delle ulcerazioni croniche ai polpastrelli. Divenne così dipendente da questa auto-stimolazione erotica da pregare i propri famigliari di limitare il suo accesso allo stimolatore. (Si veda anche qui)

Camera del Condizionamento Operante o Scatola di Skinner
Lo psicologo comportamentale americano BF Skinner (1904-1990) ha ideato nei primi anni ’30 la camera del condizionamento operante o scatola di Skinner. Il suo interesse era sperimentare le modificazioni del comportamento negli animali per poi applicare i risultati agli esseri umani. La sua principale scoperta fu il concetto di rinforzo: un comportamento che riceve un rinforzo positivo (premio), tende ad essere ripetuto e potenziato, il comportamento che riceve un rinforzo negativo (punizione) tende ad estinguersi. Messa in una Scatola di Skinner, la cavia impara a premere una levetta. La levetta aziona uno stimolo di rinforzo dato da cibo od acqua, od uno stimolo punitivo, ad esempio una scossa elettrica. Il ratto impara rapidamente a schiacciare la levetta giusta. In breve: nelle condizioni di laboratorio si possono far acquisire in modo sistematico i buoni comportamenti e far sparire i cattivi

Ci sono 7 importanti osservazioni da fare che permetteranno al lettore di comprendere i collegamenti appropriati fra condizionamento operante e dipendenza dalla pornografia.

1) Negli anni ’50 gli psicologi James Olds e Peter Milner segnarono un punto di svolta nella ricerca sulla modificazione del comportamento: introdussero una innovazione nella Scatola di Skinner in modo tale che la levetta, invece di distribuire alla pressione cibo od acqua, desse uno stimolo direttamente dentro al cervello tramite degli elettrodi lì impiantati. I topi arrivarono a darsi 7000 stimolazioni l’ora dei centri cerebrali del piacere. Tutte le altre attività – bere e mangiare incluse – vennero messe da parte. Ogni momento era dedicato all’autostimolazione del centro del piacere.

2) La cosa come si collega alla dipendenza dal porno? Molto semplicemente perché chi ha una dipendenza dal porno si comporta esattamente come una di quelle cavie. La sua levetta è la masturbazione, il suo rinforzo positivo o ricompensa è l’orgasmo. Il suo stato di dipendenza è il prodotto di un condizionamento operante auto-imposto, cioè si sta autocondizionando senza saperlo. Il caricamento dell’orgasmo e l’orgasmo stesso sono accompagnati da una stimolazione diretta del cervello per tramite della liberazione di molecole psicotrope nella circolazione sanguigna – soprattutto di dopamina – che produce nella persona con dipendenza dal porno esattamente le stesse sensazioni di eccitazione ed euforia che i topini sperimentano per effetto degli stimoli dati al cervello dagli elettrodi in esso impiantati.

3) Ma cosa stimola il rilascio delle molecole psicotrope nella circolazione sanguigna? Le immagini erotiche eccitanti. La cosa funziona circa così: immagini erotiche per la mente → inducono la liberazione di molecole psicotrope che → stimolano i centri cerebrali del piacere che producono → un comportamento ossessivo-compulsivo (dipendenza ) finalizzato al rivivere le sensazioni di piacere → con conseguenti cambiamenti neuroplastici della struttura del cervello dovuti al continuobombardamento chimico.

4) Per citare un ricercatore universitario politicamente corretto, ulteriori ricerche sul cervello produssero quindi risultati spettacolari nell’ambito della modificazione comportamentale, ma al prezzo di «esperimenti profondamente non etici». Tali ricerche, condotte da due scienziati spregiudicati ed intraprendenti – che rispondono ai nomi di dottor Moan e dottor Heath – furono bruscamente interrotte perché, tra l’altro, stavano delineando una possibile cura per l’omosessualità. Moan e Heath avevano ottenuto il permesso di richiedere le prestazioni di una prostituta per vedere se in condizioni di laboratorio riusciva ad eccitare un omosessualedichiarato. Inizialmente, la vista di questa giovane donna sexy aveva lasciato il paziente B-19 più che completamente freddo, profondamente disgustato. L’idea di far sesso con quella donna attraente era per lui abbastanza repellente. Però, dopo essere stato cablato e dopo che tramite gli elettrodi gli furono stimolati i centri cerebrali del piacere, il paziente B-19 esposto alle mosse erotiche della donna iniziò ad eccitarsi per poi ritrovarsi con un’erezione impressionante. Come se non bastasse e nonostante l’impedimento dato dai collegamenti con gli elettrodi [per tutto il tempo il povero B-19 era collegato ad una macchina che registrava l’EEG], il soggetto ejaculò felicemente nella di lei vagina.

5) Non occorre perder tempo nel sottolineare che l’esperimento fu bloccato, nonostante il pieno consenso e la piena collaborazione di B-19 e nonostante molti omosessuali volessero diventare eterosessuali ed avere una famiglia. Era una bomba politica. Dunque l’esperimento fu bruscamente fermato ed i dottori Moan e Heath ricevettero una bella lavata di capo dai loro colleghi politicamente corretti. Dato che si vuole che noi si creda che l’omosessualità sia altrettanto normale e sana quanto l’eterosessualità, ne consegue che suggerire che gli omosessuali possano essi stessi desiderare di sottoporsi ad una cura che li faccia diventare dei normali eterosessuali viene fatto vedere come profondamente offensivo ed omofobico. Anche se vogliono diventare eterosessuali non deve essere loro permesso di diventare eterosessuali, e non deve essere permesso permotivi etici. Dopo tutto, non si può permettere che una persona si automutili o che si suicidi, va invece protetta da se stessa. Analogamente, gli omosessuali – per il loro bene – necessitano di essere protetti dallaminaccia delleterosessualità.

6) L’aver bloccato per motivi politici delle promettenti ricerche nell’ambito di importanti aree della modificazione comportamentale ha avuto delle grandi conseguenze che qui non possiamo discutere in dettaglio. Ma basti ricordare che se è stato considerato eticamente sbagliato (= politicamente scorretto), permettere il proseguimento di una ricerca che avrebbe portato ad una cura efficace dell’omosessualità; allora sono state anche effettuate delle gravi e deliberate manipolazioni delle conoscenze scientifiche al fine di mantenere quello status quo deciso da una élite di corrotti. Una élite che non è solo contraria all’idea di far diventare eterossuali i gay, ma che all’opposto è impegnata nellaomosessualizzazione dell’America… partendo dalla omosessualizzazione dei bambini e dalla loro corruzione esponendoli alla pornografia a scuola.

7) È chiaro che in teoria una efficace tecnica di modificazione del comportamento potrebbe portare ad una società Utopica fatta di cittadini modello. Nella società non ci sarebbero più né sociopatici né comportamenti criminali, non più disordini della personalità, né fobie o manie, niente più nevrosi, dipendenze da droghe, alcool, gioco d’azzardo, sesso, mangiare, fare acquisti, ed automutilazioni. Un così vasto miglioramento nella salute mentale della società non può essere chiaramente permesso: se non ci fossero più criminali, a cosa servirebbero mai polizia e professioni legate alla legge? Non ci sarebbe più bisogno dei loro servizi. Dunque, i criminali servono. Combatterli è il loro mestiere. Analogamente se non c’è più gente malata, cosa faranno mai quelli delle professioni mediche e l’industria farmaceutica? Questi hanno bisogno dei malati. Il loro lavoro è combattere le malattie.

È veramente una triste situazione quella nella quale la peggior minaccia all’ordine costituito è rappresentata da una società utopica di cittadini modello che non hanno nulla di sbagliato! La perfezione, se mai fosse raggiungibile, sarebbe proibita. (Per ulteriori dettagli su quanto appena esposto, si veda quiqui e qui)

2. Dipendenza dal sesso e da eroina o crack. Un parallelo.

Il dottor Norman Doidge – neurologo della Columbia University – descrive nel proprio libro Il cervello che modifica se stesso, come la pornografia determini la riscrittura dei circuiti neuronali. Da una ricerca condotta su uomini che guardano pornografia su internet, essi sembravano incredibilmente simili alle cavie che spingevano la levetta nelle scatole di Skinner. Il dottor Doidge sottolinea che «gli uomini cercavano incessantemente la loro dose successiva cliccando il mouse come i topini premevano la levetta». E prosegue ricordando che tutte le dipendenze causano «modificazioni cerebrali neuroplastiche definitive». Dipendenza dalla pornografia inclusa:

Nel cambiamento plastico è coinvolta anche la dopamina. Quella stessa dopamina che ci stimola, è responsabile del consolidamento della connessione neuronale. La dopamina è rilasciata nell’eccitazione sessuale, aumenta il desiderio sessuale nei due sessi, facilita l’orgasmo, attiva i centri del piacere. Ecco dove risiede il potere della pornografia nel creare dipendenza.Gli uomini al computer mentre guardano della pornografia sono lì per ricevere dose dopo dose di dopamina, come i topini premono la levetta. Benché non se ne rendano conto, sono coinvolti in un’attività che modificherà il substrato di cui è composto il cervello in quanto i neuroni che si accendono insieme, si collegano fra loro. Tutta quell’attività stimolante di immagini eccitanti eccita i centri del piacere e raccoglie quell’attenzione necessaria alle modificazioni plastiche. Le immagini vengono ricordate anche dopo essersi allontanati dai computers, o mentre fanno sesso con il proprio partner, e ciò le rinforza ulteriormente.Ogni volta che avvertono un’eccitazione erotica, od hanno un orgasmo con la masturbazione, ricevono una dose di dopamina – il neurotrasmettitore ricompensa – che consolida le connessioni create in precedenza nelle ‘sessioni di pornografia’. (Si veda qui)

È in questo modo che la pornografia crea una grave dipendenza, paragonabile a quella da eroina o da crack, ed inizia il suo lento e mortale assalto al cervello. E come è stato dimostrato da altre ricerche, facilita l’insensibilità nelle relazioni sessuali staccando completamente il sesso dall’amore e dall’interesse per la famiglia e per i bambini.

3. Pornografia e danni cerebrali. Esiste una connessione?

Recenti ricerche hanno dimostrato che le immagini pornografiche restano permanentemente occultate nel cervello favorendo il rilascio, nella circolazione sanguigna, di grandi quantità di mediatori chimici naturali del tipo di: dopamina, ossitocina, serotonina, vasopressina, prolattina ed encefaline anche dette oppioidi endogeni, cioè le endorfine proprie ad ogni persona. Chi guarda pornografia in modo ossessivo diventa letteralmente intossicato: ubriaco di un’overdose di molecole psicotrope. Queste sostanze in grado di alterare la mente sono note come erotossine. Questo effetto avvelenante della pornografia è stato mostrato recentemente in test di laboratorio con evidente «modificazione della chimica cerebrale» e danno cerebrale nel tempo.

Né più né meno come l’alcool consumato in grandi quantità per lunghi periodi di tempo danneggerà fegato e reni, una lunga dipendenza da tabacco danneggerà polmoni e sistema cardiovascolare, così alti carichi di immagini pornografiche e masturbazione compulsiva si ritiene porteranno ad un danno cerebrale bio-chimico. La cosa sarà naturalmente negata nel modo più strenuo dalla Lobby della Masturbazione, ma scienziati responsabili hanno ormai reso noto i dati.

Il dottor Gary Lynch, neuroscienziato della University of California di Irvine, parlando dell’effetto che sul cervello ha anche una sola immagine erotica, evidenzia: «Quello che stiamo dicendo è che un evento che dura mezzo secondo [l’impressione data dall’immagine], in un intervallo di tempo che varia fra i 5 ed i 10 minuti produrrà una modificazione strutturale per certi versi tanto profonda quanto quelle che si riscontrano nei danni cerebrali». (Si veda qui)

La dottoressa Judith Reisman va anche un passo oltre chiamando questo tipo di danno cerebrale: «sabotaggio cerebrale», implicando in ciò che i pornografi siano di fatto coinvolti in una sorta di azioni terroristiche tramite il sesso:

Come si verifica questo sabotaggio cerebrale? Gli studiosi del cervello ci dicono che un’immagine passa dall’occhio al cervello in 3/10 di secondo e, che lo si voglia o meno, il cervello ne viene modificato strutturalmente e ne crea un ricordo. Con ogni esperienza visiva «facciamo letteralmente crescere del nuovo cervello». I bambini e chi non sa leggere, decodificano comunque immediatamente le immagini che vedono. Di fatto, le immagini erotiche – come tutte quelle che determinano una forte reazione emotiva – modificano i livelli cognitivi dell’emisfero sinistro.

Il dottor Jeffrey Satinover, Psychiatra e docente della Princeton University, durante una testimonianza resa davanti ad un sottocomitato del Senato USA ha rilasciato delle dichiarazioni ancora più pesanti:

Come le sigarette, quella particolare forma di espressione che chiamiamo pornografia è un sistema di invio che ha precisi e potenti effetti sul sistema nervoso e sul cervello umano. Proprio come le sigarette, l’effetto è volto al creare una profonda dipendenza. Come qualsiasi altra dipendenza, essa dipende ad un estremo dal sistema di invio – che è la pornografia – ed all’altro dai prodotti chimici che esso genera.Può sembrare sorprendente che io debba parlare di prodotti chimici mentre ci si aspetterebbe che parli di ‘sesso’. Ma la scienza moderna ci permette di comprendere che la natura sottostante alla dipendenza da pornografia è chimicamente parlando è praticamente identica a quella di una dipendenza da eroina.Il tossico pornomane si dimentica rapidamente di tutto e tutti in favore di una sempre più particolare scossa sessuale che sarà probabilmente capace di trovare solo fra altri persi come lui. Metterà a rischio la propria carriera, le amicizie, la famiglia. Indulgerà in quei comportamenti dovunque e comunque. Nessuno ne è immune. (Si veda qui)

La dipendenza dal porno, ci dice il neurochirurgo Donal L. Hilton Jr.,

Produce danni cerebrali a lungo termine analoghi all’atrofia od al cedimento dei lobi frontali. Gli studiosi delle dipendenze indicano questa condizione con il termine di ‘ipofrontalità’ a causa della somiglianza con le condizioni di pazienti con danni ai lobi frontali del cervello quali quelli che si riscontrano in scontri d’auto.Tutte le dipendenze, oltre alle modificazioni biochimiche del cervello, producono modificazioni anatomiche patologiche che si manifestano con differenti tipi di malfunzionamenti cerebrali, indicati nel complesso come ‘sindrome ipofrontale’. In tali sindromi, quello che è il difetto sottostante, può essere descritto nel modo più semplice come un ‘danno al sistema frenante’ del cervello.Tutti fenomeni ben noti agli studiosi di neurologia clinica – soprattutto neurologi e neurochirurghi – in quanto si manifestano nel caso di tumori, colpi apoplettici e traumi. La perdita della funzione di controllo dei lobi frontali è più evidente successivamente ad un trauma, nel qual caso compare unaprogressiva atrofia dei lobi frontali che si nota nel tempo, nelle successioni di scansioni alla risonanza magnetica.

Non c’è un briciolo di tutto questo nel sistema ufficiale dell’informazione e non ci meraviglia. L’industria del porno produce profitti per 97 miliardi di dollari l’anno. Se il porno danneggia il tuo cervello, questa è l’ultima cosa che i ricchi dell’élite che comanda il mondo e la stampa vorrà mai farti sapere. Come sottolinea il dottor E. Michaels: «L’industria della stampa è profondamente coinvolta nel porno e non rientra nei loro interessi spiegare al pubblico che sono in affari per schiavizzare la gente». (p.560)

Bisogna essere dei timorati Vittoriani per suggerire che manca qualcosa? La cosa che manca è una semplice domanda alla quale tutti questi autonominatisi esperti sessuali – fra i quali degli imbroglioni e dei pervertiti come Kinsey e Reich – non hanno risposto, e che è: «come può farti bene tutta questa pornografia che va a finire in una masturbazione compulsiva, se ti danneggia il cervello?».

Certo, la masturbazione non ti rende obbligatoriamente cieco; formuliamo un augurio e crediamoci. Ma gli appassionati aficionados del vizio solitario non devono guardarsi tanto dai danni agli occhi, ma da quelli al cervello.

4. Dipendenza dal porno e sindrome frontale

Sembra che il danno al lobo frontale causato da una prolungata dipendenza dal porno accompagnata da masturbazione compulsiva origini una costellazione di comportamenti indicati collettivamente con «sindrome del lobo frontale». Quattro sono le tipologie principali di comportamenti comprese : 1. Comportamento impulsivo con poca attenzione alle conseguenze. 2. Comportamento compulsivo spesso fino alla perdita del controllo. 3. Comportamento emotivamente labile, improvvisi ed imprevedibili cambiamenti di umore. 4. Deteriorata capacità di giudizio, che porta a decisioni disastrose.

È ora chiaro che tutte queste modificazioni sono riconducibili alla sindrome del lobo frontale. Mentre in un incidente d’auto ad esempio od a causa di un trauma di analoga gravità possano essere indotte di colpo, queste stesse modificazioni possono verificarsi quale effetto nel tempo a causa della pornografia ed della masturbazione compulsiva. Già molto tempo fa Giovenale faceva osservare: «Nessuno diventa molto turpe tutto d’un colpo». La cosa avviene lentamente, per gradi, passo dopo doloroso passo. Semina un comportamento e ne nasce un abitudine, semina unabitudine e ne nasce un carattere, semina un carattere ed avrai un destino. Chiunque l’abbia detto, sapeva cosa diceva.

Il dottor Victor Cline – probabilmente il massimo esperto mondiale sulle dipendenze da pornografia – facendo riferimento alla pornografia ed alla masturbazione compulsiva, ha scritto quanto segue nel suo classico testo «Effetti della pornografia sull’adulto e sul bambino»:

Nella mia esperienza di terapeuta sessuale, chiunque si masturbi regolarmente con la pornografia è a rischio di diventare – prima o poi – un tossico sessuale e di autocondizionarsi in un sessualità deviante.Un effetto collaterale frequente è che viene drasticamente ridotta la capacità di amare, la sessualità diventa in un certo senso ‘deumanizzata’. Molti sviluppano uno ‘stato dell’io estraneo’ – un lato oscuro – il cui nucleo centrale è una lussuria antisociale avulsa da valori.

Nel tempo, il picco di eccitazione ottenuto con la masturbazione con stimoli porno diventa più importante delle relazioni della vita reale. Gli educatori nel settore della salute hanno comunemente ritenuto che la masturbazione avesse conseguenze trascurabili, ma l’eccezione sembra risiedere in quell’area dell’immaginazione porno deviante che rischia – per via del condizionamento – di sviluppare una tossicodipendenza da porno o altre patologie sessuali.

Non c’è la minima differenza se capita ad un eminente scienziato, ad un procuratore legale o ad un ministro, ad un atleta come ad un amministratore delegato, ad un preside di istituto come ad un disoccupato, o ad un ragazzino di 15 anni. Tutti possono autocondizionarsi verso la devianza.Il meccanismo di condizionamento costituito dalla masturbazione è inesorabile e non regredisce spontaneamente. L’evoluzione di questa malattia può essere lenta, ed è quasi sempre invisibile all’esterno. Solitamente occupa la parte segreta della vita di un uomo e, come un cancro, cresce e si diffonde. Quasi mai si inverte ed è anche molto difficile da curare e guarire. (Si veda qui).Il lobo frontale, proprio dietro la fronte, svolge numerose e diverse funzioni ma svolge in particolare la funziona di giudizio e dicontrollo del comportamento, cioè la capacità di riconoscere le conseguenze delle azioni individuali, onde evitare comportamenti impulsivi ed avventati, pericolosi per la sopravvivenza individuale.

5. Una storia di tossicodipendenza da porno

Prima di procedere ulteriormente, ritengo opportuno che il lettore possa rendersi veramente conto di quanto sia grave il problema della dipendenza da porno, che ha attualmente una diffusione epidemica senza precedenti nella storia umana.

La pornografia non è più quel blando afrodisiaco che era nell’estate del 1967, nota come Estate dell’Amore, quando decollò la rivoluzione sessuale. Con l’avvento di internet e di sistemi audiovisivi di comunicazione sempre più evoluti, il suo effetto letale è cresciuto esponenzialmente. I futuri progressi nell’immagine olografica e nelledroghe della realtà minacciano di rendere la pornografia così irresistibile per le future generazioni che il sesso ordinario, per come lo conosciamo, sarà insignificante e non eserciterà più nessun fascino. L’autoerotismo sarà il regno supremo, e lo zombie-pornomane, il tossicodipendente rintronato da droga e sesso, con lo sguardo spento e bavoso per la inappagabile lussuria, erediterà il mondo per trasformarlo in un gigantescomasturbatorio. Questa la visione della futura terra maledetta del sesso: un incubo da fantascienza che ha tutte le probabilità di diventare reale. Un mondo nel quale solo quelli sessualmente validi – cioè addestrati all’autodisciplina ed al controllo degli impulsi – sopravviveranno come padroni mentre i deboli di volontà non saranno eliminati ma semplicemente scivoleranno dentro ad una massa di proletariato amorfo e ad uno status di schiavi permanenti.

Ed ora lasciamo che parli lo scritto del dottor Victor Cline ed il suo caso di dipendenza da porno:

Uno dei miei pazienti era così dipendente dalla pornografia da non poter star lontano da essa per 90 giorni a fronte di una ricompensa di 1.000 dollari. Per chi non ha tale dipendenza, è difficile comprendere la natura completamente assorbente della dipendenza da sesso. Quando la ‘onda’ li colpisce, nulla si può frapporre sulla strada che porta ad ottenere quello che vogliono: che si tratti di pornografia con masturbazione, sesso con una prostituta, molestare un bambino o stuprare una donna.Ecco un esempio illustrativo: Ralph era afflitto da dipendenza da sesso, sposato da 12 anni e con 3 figli. Impegnato nella propria parrocchia, aveva dei sinceri ed alti valori morali. Credeva nei Dieci Comandamenti ed era contrario all’adulterio; eppure, nelle sue abitudini, rientravano pornografia e sesso con prostitute. Dopo ogni incidente, implorava il perdono di Dio e giurava che non lo avrebbe fatto più. Ma lo rifaceva, ed ancora, ed ancora.Dato che il fattore scatenante di ogni atto di adulterio era l’uso della pornografia, decidemmo di liberarlo dalla dipendenza da tale materiale. Gli chiesi di compilare un assegno da 1.000 dollari e gli dissi che glielo avrei restituito se si fosse tenuto alla larga dalla pornografia per 90 giorni. Ralph era molto attaccato ai soldi e fu piuttosto coinvolto dalla mia strategia e mi disse: «È garantito che non guarderò né film sporchi né riviste se questo mi costerà mille dollari!».Resistette piuttosto bene per un periodo considerevole ma, all’87° giorno, guidando passò davanti ad una libreria per adulti in una città sconosciuta dove era per lavoro. Inchiodò sui freni, entrò nel negozio e rimase virtualmente fuori di testa per 90 minuti. Quando venne da me la settimana seguente confessò fra le lacrime di aver perso i 1.000 dollari. Visto che era rimasto sobrio per 87 giorni, decisi di dargli un’altra possibilità.

Dunque iniziammo un altro ciclo di 90 giorni di sobrietà. Entrambi sentivamo che se era riuscito per 87 giorni, poteva certamente raggiungere i 90 se avesse avuto un’altra opportunità, soprattutto visto che significava recuperare i suoi 1.000 dollari.

Passarono solo 14 giorni e poi cedette. Perse i suoi soldi, che finirono in beneficenza, eppure era estremamente motivato sia per voler salvare il proprio matrimonio che vivere in armonia con i propri principi religiosi. Ma non è stato così. È mia convinzione che anche se gli avessi offerto 10.000 dollari ci sarebbe ugualmente ricascato. Quando la ‘onda’ li colpisce, questi uomini sono consumati dal proprio appetito, indifferenti al prezzo che pagano per le conseguenze. La loro dipendenza guida letteralmente le loro vite. (Si veda qui)

Ogni atto di masturbazione con porno spinge per così dire il pesce sempre più dentro la rete. Ecco come il professor Donald L. Hilton spiega scientificamente questo concetto:

La pornografia attacca su tre lati: la riduzione funzionale della corteccia del lobo frontale, le riduzione dopaminergica, il legame ossitocina/vasopressina. Ognuna di queste componenti è un potente aggancio ed agiscono potenziandosi. La pornografia stringe i propri lacci rapidamente e profondamente ed al procedere della dipendenza la dopamina prosciuga, fino a che non ce n’è più.

L’affermazione che la dipendenza da pornografia possa causare danni cerebrali è attualmente ancora controversa – si veda la sezione intitolata «Danni al lobo frontale» qui, scritta da Donald L. Hilton, neurochirurgo e professore associato di Neurologia – ma anche l’affermazione che la dipendenza da tabacco portasse al tumore ai polmoni ed a disturbi cardiaci furono prese all’inizio con scetticismo. Però, alla luce dei risultati neurobiologici appena discussi, persiste il minimo dubbio sul fatto che le aree cerebrali riferibili alla ricompensa sessuale vengano alterate strutturalmente con l’effetto conseguente che le persone sono molto più motivate dalle immagini sessualmente eccitanti. Che si voglia chiamare ciòdanno cerebrale è ancora discutibile; il punto fondamentale è che ne deriva un’esagerata attrazione per una ricompensa da stimolazione sessuale a spese di altre emozioni, in particolare dell’amore.

Ad ogni modo, abbiamo a che fare con una dipendenza che è consideratapeggiore di quella da crack o da eroina. E questa cosa oggigiorno non è dubbia, si tratta infatti di un’affermazione ripetuta così spesso dai terapeuti che si occupano di dipendenza da pornografia e sesso, che ormai nessuno del settore si scandalizzerebbe a sentire questa associazione.

6. Cocaina e metamfetamina: loro ruolo nella dipendenza da pornografia

Alcune droghe potenziano il sesso. Lo sa bene chi prende queste droghe. Sotto l’effetto della droga, l’intensità dell’esperienza sessuale può crescere incredibilmente: può diventare sacra o satanica, divina o demoniaca a seconda dello stato mentale della persona, ma diventa sempre piccante, eccitante, quasi mistica. Così dipendenza da sesso e da droghe procedono spesso insieme, intensificandosi l’un l’altra.

Cocaina e metanfetamina sono due dei più potenti afrodisiaci oggi in uso. La facilità di reperimento non ha solo fatto salire il numero dei tossici da sesso, ma ha fatto salire l’intensità della loro dipendenza. Scopriremo fra poco che cocaina e metanfetamina sono usate spessissimo in combinazione con la pornografia. Ne deriva una masturbazione compulsiva di dimensioni epiche che poche società hanno conosciuto in passato. Non c’è dubbio che la nostra sia la prima civiltà che ha reso lamasturbazione un tipo di sport competitivo.

Le potenti proprietà afrodisiache della cocaina sono note da secoli. Ed una delle ragioni per la sua assunzione è quella di essere sessualmente ‘super su di giri’. Nei primi del ’900, la cocaina divenne nota per la sua capacità di indurre una frenesia sessuale ed una lussuria incontrollabile. Oggi, a San Francisco ed in altre grandi città, è venduta apertamente in bagni gay dove è capace di portare al sesso suicidale perché non protetto.

Nella mia città – Toronto – il sesso promiscuo non protetto è una caratteristica molto popolare in quei bagni spuntati come funghi negli ultimi anni. Alcuni hanno anche la licenza per vendere birra, che arricchiscono – ufficiosamente – con degli stimolanti sessuali e con il crack, che puoi fumare in camera.

La metanfetamina («meth») sembra essere un afrodisiaco ancora più potente. Più popolare fra le donne perché all’inizio produce un’incredibile perdita di peso. Caratteristiche comuni fra i tossici di crack e meth sono: orge di gruppo, abbuffate di sesso, maratone di masturbazione compulsiva con uso di pornografia (Si veda qui)

La parabola di un tipico tossico da meth è particolarmente sinistra e non c’è sesso orgiastico che possa compensarne la violenza distruttiva sulla persona.

Il volto di una tossica da meth nell’arco di 10 anni. Morta a 38 anni

Non è un caso che Aleister Crowley, il satanista ossessionato dal sesso ed il padre della Rivoluzione Sessuale, Sigmund Freud, fossero entrambi dei cocainomani. Qui Crowley sproloquia sulla cocaina nel contesto della ‘magia sessuale’. Freud, la cui iniziale teoria psicopatologica è noto essere stata il frutto del suo uso di cocaina, raccomandò la cocaina come analgesico ed antidepressivo omettendone curiosamente le qualità afrodisiache. (Si veda qui)

Una caratteristica aggiunta che si manifesta nei tossici da coca, poche volte citata se non nelle pubblicazioni scientifiche specialistiche, è che la coca spesso trasforma gli eterosessuali in omosessuali, indipendentemente dalle inclinazioni personali ed anche di fronte a forte disgusto personale. Così la pornografia gay completa il tranello facilitando per l’eterosessuale drogato la strada verso l’omosessualità.

Fenomeno interessante questo, osservato già da anni dagli autori in questione ma raramente trattato nella letteratura scientifica, è la capacità della coca di stimolare fantasie omosessuali ed attivare comportamenti omosessuali in uomini che si considerano eterosessuali. Questi uomini riferiscono che quando sono su di giri per la coca, sperimentano fantasie sessuali con altri uomini. Ciò può portare alla masturbazione compulsiva davanti a materiale porno gay o ad incontri erotici con uomini gay e travestiti – noti come ‘shemales’ – cioè maschi che hanno il seno femminile ma genitali maschili.

Svanito l’effetto della droga, molti di questi uomini riferiscono un drastico cambio di umore ed un grosso disappunto per il proprio comportamento omosessuale. Molti provano anche forte vergogna. Sembra che la stragrande maggioranza di tali uomini fosse eterosessuale. (Si veda qui)

Si sostiene che le ‘vere’ donne possano assumere coca senza diventare lesbiche. Io ne dubito. Nella mia esperienza di osservatrice, ho visto che la combinazione di sesso e droga può indurre la bisessualità in entrambi i sessi.

Risulta che un alto dosaggio cronico di coca porti a comportamenti sessuali aberranti quali masturbazioni compulsive e maratone di sesso con più partner. Gli effetti disinibitori di coca e meth spalancano le porte dell’avventura sessuale. Alcuni etero si ritrovano con fantasie omo solo in preda alla coca od alla meth…

La combinazione tra droghe stimolanti e il sesso – due potenti rinforzi – determina una super eccitazione che da molta più dipendenza rispetto alla sola droga. Per certe persone, droga e sesso sono inseparabili…

La meth, simile alla coca ma ancora più potente, in molti suoi schiaviaumenta la pulsione sessuale, abbassa le inibizioni, ritarda l’orgasmo e migliora le prestazioni sessuali. Gli effetti afrodisiaci poi sono molto più potenti e durevoli di quelli della coca… è particolarmente apprezzata da chi cerca esperienze sessuali particolarmente prolungate, erotiche e disinibite…

7. Conclusione

La pornografia danneggia la personalità, indebolisce la volontà, e produce devianza sessuale in che ne è affetto, la cosa è certa. Che in determinate circostanze l’influsso di droghe come la coca possa far emergere comportamenti omo in eterosessuali, è una nuova evidenza, ancora più sinistra.

Non è più materia controversa il fatto che la pornografia accompagnata alla masturbazione compulsiva porti a cambiamenti della struttura del cervello. Che ciò equivalga al concetto classico di ‘danno cerebrale’ è da chiarirsi e la posizione della Lobby della Masturbazione a riguardo sarà certamente negazionista e sosterrà, erroneamente, che la masturbazione allevi lo stress e combatta la depressione mentre invece la dipendenza dal porno e la masturbazione compulsiva sono potenti fattori di aumento dello stress, fattori che si ritrovano spesso nei disturbi ossessivo-compulsivi. Lungi dall’alleviare la depressione, la aumentano e spesso ne sono la causa sottostante in quanto causano una perdita di auto-stima. Sono delle ovvietà negate solo dai mercanti di menzogne.

Esistono anche pochi dubbi sul fatto che la epidemia di sesso, della quale siamo testimoni e che è tutta intorno a noi, non sia una pianificata operazione psicologica. È quello che il Governo vuole: i Maestri Burattinai che tirano i fili nascosti dei regimi occidentali – tutti camuffati da democrazie – si sono dati da fare per realizzare esattamente quello a cui assistiamo: nevrosi diffuse, miseria di massa, crollo dei valori morali, la Cristianità in rovina e la volgare brutalizzazione dell’uomo medio.

Non servono gulag per quelli che danno il consenso alle proprie catene.

Dottor Lasha Darkmoon

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita

Fonte >  
Occidental Observer