IL SENATO RESPINGE LA MOZIONE SULLA SOSPENSIONE LAVORI DEL MUOS

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ROMA. L’Aula del Senato respinge le mozioni M5S e Sel con le quali si chiedeva al governo di sospendere l’esecuzione di ogni accordo bilaterale per la realizzazione del sistema di trasmissione satellitare MUOS nella base militare di Niscemi per rimettere ogni decisione al Parlamento. Approvata la risoluzione (presa dalle commissioni Ambiente e Sanità e trasformata in ordine del giorno) con la quale si dà sostanziale via libera all’operazione mettendo alcuni paletti come più informazione e un monitoraggio continuo dei campi magnetici.

Al termine dell’esame delle mozioni sul MUOS, il sistema di comunicazione satellitare essenziale per le finalità strategiche USA, l’Assemblea di Palazzo Madama, nella seduta antimeridiana di giovedì 19 giugno, ha accolto gli ordini del giorno denominati G3 e G4 ed ha respinto le mozioni di M5S e SEL e l’ordine del giorno G1 della Lega Nord.

L’ordine del giorno G3, dei Senatori Manuela Granaiola (PD) e Di Biagio (PI), impegna il Governo a rispondere alle preoccupazioni espresse dai cittadini; ad accelerare l’adozione di un sistema di monitoraggio dei campi elettromagnetici; a far rispettare il protocollo d’intesa tra Ministero della Difesa e Regione Siciliana per la produzione di emissioni a radiofrequenza; a prevedere misure di compensazione in caso di danni accertati alla popolazione; a prevedere l’immediata sospensione del sistema ove dal monitoraggio emergessero risultati nocivi per la popolazione e a presentare al Parlamento una relazione annuale.
L’ordine del giorno G4 del Senatore Compagnone (GAL) richiama le patologie conseguenti alla presenza del petrolchimico di Gela e impegna il Governo a rassicurare la popolazione prevedendo un monitoraggio costante dei limiti di emissioni elettromagnetiche.

La mozione n° 125 del Senatore Santangelo (M5S) e altri impegnava il Governo a verificare le conseguenze dell’istallazione di impianti satellitari sulla salute umana, sull’ecosistema, sulla qualità dei prodotti agricoli, sul diritto alla mobilità, allo sviluppo, alla sicurezza del territorio e a rendere effettiva la sospensione dei lavori per la realizzazione del MUOS.
La mozione n° 213 della Senatrice De Petris (Misto-SEL) impegnava il Governo ad attivarsi per sospendere l’esecuzione di ogni accordo bilaterale relativo alla realizzazione del sistema di trasmissione satellitare nella base militare di Niscemi (Caltanissetta), rimettendo ogni decisione al Parlamento previa informativa su caratteristiche, condizioni d’uso dell’impianto e costi delle basi militari statunitensi.
L’ordine del giorno G1, illustrato dal Senatore Crosio (LN-Aut), impegnava il Governo a garantire il diritto alla salute degli abitanti della zona di Niscemi, assicurando il monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche del MUOS; ad attivare un tavolo di coordinamento con le autorità militari americane preposte al comando del MUOS per accrescere l’efficacia delle attività di contrasto ai flussi migratori illegali.

Il Sottosegretario di Stato per la Difesa Angelino Alfano ha fatto presente che «l’accordo bilaterale sul sito di Niscemi rientra tra gli obblighi di assistenza difensiva previsti dalla NATO. L’impianto satellitare, che non è sistema d’arma, non risponde esclusivamente a interessi statunitensi, ma riveste interesse strategico anche per l’Italia».
Il rappresentante del Governo ha ricordato che le infrastrutture militari non sono soggette a concessione edilizia e ha evidenziato che un documento dell’Istituto Superiore di Sanità nega l’esistenza di pericoli per la salute dei cittadini. Ha espresso quindi parere contrario sulle mozioni di SEL e M5S. Ha accolto l’ordine del giorno di PD e PI; ha chiesto la soppressione del secondo punto dell’ordine del giorno della Lega Nord, non potendosi utilizzare il sistema MUOS come radar per contrastare i flussi migratori. Ha chiesto modifiche all’ordine del giorno di GAL che, come già detto, richiama le patologie conseguenti alla presenza del petrolchimico di Gela e impegna il Governo a rassicurare la popolazione prevedendo un monitoraggio costante dei limiti di emissioni elettromagnetiche.

ABIS ROBERTO